mercoledì 8 febbraio 2012

La casa abbandonata

Questo è un piccolo racconto che ho scritto tanti anni fa, quando ancora non credevo che sarei riuscita a pubblicare qualche libro!!!!!

La casa abbandonata
Drin, drin…
- Pronto- risponde Mika assonnata.
Dall’altra parte della cornetta, non risponde nessuno.
- Che modi sono. E’ l’una del mattino, non solo mi avete svegliato, ma almeno abbia la cortesia di rispondere- dice alzando la voce.
- So…sono nella casa abbandonata, quella vicino al lago, aiutami!
- Ma chi è? Alex sei tu?
- Sì, aiutami, perché…
Ma all’improvviso la comunicazione s’interrompe.
Mika, una ragazza di diciassette anni, vive da sola da quando i suoi genitori, due anni fa, sono morti in un incidente aereo, e suo fratello Jo, si mormora che l’abbia abbandonata per seguire una setta satanica.
Sconvolta, si veste rapidamente, ed esce da casa per andare ad aiutare Alex, il suo amato.
La casa abbandonata si trova al confine della foresta che circonda un piccolo lago di borgata. E’ distante solo poche centinaia di metri, ma attraversando la foresta di notte sembra molto più distante.
Mika, in quella terribile notte, buia e profonda, s’incammina introducendosi nella fitta foresta che divide la sua abitazione con la casa abbandonata.
Inizia il suo lungo cammino tra gufi e gatti randagi. Il freddo è pungente e il cielo diventa sempre più plumbeo.
Percorre tutta la foresta infondendosi coraggio, ogni minimo rumore sobbalza dallo spavento, anche perché è buio fitto e non riesce a vedere nulla.
Finalmente arriva alla casa abbandonata, ma non ha la prodezza d’entrare, ha troppa paura.
- Mi devo infondere coraggio – pensa aprendo la porta che cigola nel silenzio della notte.
Entra in casa ed inizia a chiamare:
- ALEX, ALEX… DOVE SEI.
Silenzio, solo un infinito silenzio.
Si dirige verso le scale, afferra il passamano e stringendolo forse sale le scale molto lentamente, prestando attenzione a non fare il minimo rumore, ma all’improvviso sente un rumore penetrante proveniente dalla stanza del primo piano. Si affretta sperando di trovare il suo tanto amato Alex. Arriva all’ultimo gradino e inspiegabilmente sente un aroma gradevole, quel classico odore che si sente entrando in una pasticceria.
- Com’è possibile sentire un odore di dolci in una casa abbandonata?- pensa, mentre si avvicina nella stanza del primo piano.
- Alex, Alex- sussurra a bassa voce.
La porta è chiusa, Mika afferra la maniglia colma di polvere e tenta di aprire. Fa forza, ma la porta è logorata e non vuole aprirsi.
- Maledetta porta, apriti! - dice a bassa voce, esercitando tutta la forza possibile.
Dopo svariati tentativi la porta comincia ad aprirsi, ma… Mika sente una mano che le si poggia sulla spalla.
Mika urla, trema e sta per svenire, quando all’improvviso si sente chiamare.
- Mikaaa, Mikaaa…
La voce proviene dal piano inferiore.



Mika ha troppa paura per continuare questo brutto “gioco”, vuole tornare a casa, ma ovviamente deve riscendere le scale per poter uscire da questa maledetta casa.
Riafferra nuovamente il passamano delle scale e scende a passo spedito, non curandosi del rumore che provocano i vecchi gradini, però arrivata a metà rampa la casa s’illumina e…
- SORPRESA! tanti auguri a te , tanti auguri di buon compleanno Mika!
Gridano tutti i suoi compagni di scuola con un’enorme torta tra le mani e con diciotto candeline accese.
- Oddio, non ci posso credere, ma siete impazziti? Che vi passa in quelle zucche vuote!
- Di farti una sorpresa- risponde Alex baciandola sulle labbra
- Ci siete riusciti- risponde Mika sorridendo ma con una gran voglia di strozzarli.
Da quel giorno in poi, la casa abbandonata divenne una vera e propria casa per feste, musica e tanta allegria.

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