Dopo sei lunghi anni di fidanzamento, il gran giorno è arrivato, Anna si sposa. Giorgio, il suo futuro marito, non è innamorato di lei, ma la sposa solo perché è l’unica erede della famiglia Chisanzo, dopo l’improvvisa scomparsa del fratello maggiore.
I Chisanzo sono molto agiati e possiedono molte terre e casati nella zona del veronese. Ed inoltre sono proprietari di molte case del Borghetto, borgo adiacente a Verona.
Giorgio è un uomo molto intelligente, lavora presso “L’Arena” il giornale del paese ed è un giornalista affermato. Ha un brutto carattere, ciò nonostante Anna vuole sposarlo ugualmente, perché spera di dimenticare, Manuel, l’uomo della sua vita che non lo avrà mai, perché lui è di un'altra.
Anna ama Manuel da anni, ma lui è già sposato e non ha mai avuto il coraggio di lasciare sua moglie, anche se è profondamente innamorato dì Anna.
Stanca di reggere tutta questa situazione, Anna decide di sposare Giorgio, è certa che lui la ami e la renderà felice.
“Anna, sei pronta ?” chiede la mamma, vedendola preoccupata.
“Sì madre, sono solo un po’ emozionata“
“Sono contenta che sposi Giorgio, è veramente un bravo ragazzo”.
Anna non le ha mai raccontato della sua storia d’amore con Manuel , anche perché non l’avrebbe mai accettato. Ogniqualvolta che Anna doveva vedersi con lui, diceva a sua madre che usciva con Carolina, la sua migliore amica, e complice delle sue bugie.
Una ragazza dolce e sincera ma, per amore dell’amicizia riusciva a nascondere molto bene le bugie della sua amica. Non è né bella né alta ma , molto simpatica con dei splendidi capelli ondulati fino a metà schiena e con degli occhi grossi e neri che riescono a catturare l’attenzione dei ragazzi.
“Anna c’è Carolina al telefono, cosa le devo dire?” chiede la mamma con la cornetta del telefono in mano.
Anna afferra la cornetta tra le mani e chiede a sua madre di lasciarla per qualche minuto da sola. Con solo l’intimo a dosso, Anna si sdraia sul divano e tira un sospiro prima di rispondere al telefono, dato che immagina il motivo della telefonata di Carolina, fatta tre ore prima del matrimonio.
“Ciao Carolina, non dirmi che hai dei problemi, come sempre, e non puoi venire al mio matrimonio?” dice con un pizzico di ironia.
Dopo qualche secondo di silenzio…
“Anna, sei ancora in tempo.”
“No, non torno più indietro, ormai ho preso la mia decisione, amo Giorgio e so che lui mi ama e mi renderà felice”.
“Fai quello che desideri, ma un giorno non venire a piangere da me dicendomi che avevo ragione, quel giorno io non ci sarò”.
Anna chiude la comunicazione, cercando di non pensare alle parole della sua amica, inizia a vestirsi.
Ha un abito d’organza bianco, un lungo velo con le perline laterali che le richiama il bordo della scollatura dell’abito. Si guarda allo specchio e vede una ragazza di solo ventiquattro anni, alta, bella con lunghi capelli neri raccolti morbidamente con un gioiello di raro valore, regalatole da sua nonna, e che fra tre ore si sposerà con un uomo che non ha mai amato.
Si avvicina alla finestra, il sole caldo e radioso penetra le tende e riscalda la stanza, è un giovedì di fine settembre, il mese che lei ha sempre sognato di sposarsi.
Scosta la tenda e si affaccia, vede il suo giardino ornato di fiori di mille colori, una limousine color blu notte che l’attende e la servitù disposta ai lati della scalinata d’ingresso.
Suo padre passeggia in giardino, con passo lesto, come se fosse nervoso. D’altronde non è mai stato d’accordo a questo matrimonio, ha sempre visto nel viso di sua figlia un velo di sofferenza anche quando lei e Giorgio annunciarono il loro matrimonio.
Anna, mentre osserva suo padre, chiude gli occhi e rivede i vecchi tempi, quando incontrò Manuel nella libreria del paese e litigarono perché volevano acquistare l’ultima copia rimasta di Jane Austen “Orgoglio e pregiudizio”
Lei aveva solo diciotto anni, l’età della spensieratezza, in cui la vita le sembrava tutto un gioco. Manuel aveva dieci anni in più di lei ed era già sposato, piccolo dettaglio che non le aveva confessato sin dall’inizio della loro storia. Fu amore a prima vista, lui era bellissimo, alto, con folti capelli neri e con un fisico mozzafiato. L’unico difetto; ostinato, anche se quel giorno in libreria, Anna, con i suoi modi di fare sicuri di se, riuscì a farsi cedere il libro di Austen
Da quel giorno , tra di loro, nacque una bellissima amicizia che si tramutò in un amore passionale.
Nel momento in cui Anna ricorda i bellissimi giorni passati con Manuel, nel cottage sul fiume Mincio, regalatale da suo padre per il suo diciottesimo compleanno, fu interrotta dall’entrata improvvisa e irruente della madre, che con un mazzo di rose in mano le porge alla figlia.
“ Un fattorino ha consegnato questi fiori per te. L’ho sempre detto che Giorgio è un bravissimo ragazzo”, dice la mamma sorridendo.
Anna prende subito il biglietto, lo apre e inizia a leggere...(continua)
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