lunedì 13 febbraio 2012

La finestra sul fiume (2° parte)


05 Settembre 1986
Cara Anna, finalmente è arrivato il giorno del tuo matrimonio, lo so che non ho nessun diritto di entrare nella tua vita e decidere per te, ma devo e voglio farlo.. Ho sbagliato a non fermarti prima. Ho sbagliato a non raccontare tutto a mia moglie, non ti ho saputo amare come volevi, ti ho fatto soffrire, promettendoti amore eterno, ma mai mantenendolo .
Protrai mai perdonarmi?
Non riesco a vivere senza te, non riesco a pensarti con un altro uomo. Il destino ci fece incontrare e non può separarci.
Giorgio non è l’uomo per te, ti farà soffrire, non ti ama e non ti ha mai amata. Ti chiedo fervidamente di non sposarlo, sei ancora giovane, hai tutta la vita davanti a te e inoltre io ti amo come non ho mai amato nessun altra.
Ti aspetto al cottage  sul fiume, tra due ore, ti devo parlare.

Ti amo, tuo, per sempre, Manuel



“Bastardo, come può…” Stropicciando la lettera tra le mani.
Per fortuna sua madre è distratta, sta organizzando con la servitù il banchetto del matrimonio che si terrà nel giardino della loro residenza.
“Anna sei pronta? L’autista ci attende “, dice sua madre mentre si dà l’ultimo ritocco di fard.
“ Sì madre, sono pronta, andiamo!” risponde adirata, gettando via il mazzo di rose.
Anna scende i trentadue gradini che  separano la sua stanza dall’ingresso principale, dove l’autista e suo padre sono in attesa da più di mezz’ora.
“Anna sei bellissima”.
“Grazie padre, anche tu sei incantevole” sistemandogli il nodo della cravatta.
“Anna, sei sicura di volerti sposare?”sussurra  sottovoce suo padre.
“Sì padre, sono sicurissima”, distogliendo lo sguardo.
Salgono in auto e partono verso il Duomo di Verona, al centro della città, all’interno dell’ansa dell’Adige.
Giorgio è davanti alla chiesa che attende nervosamente. Vestito con un bel abito grigio scuro,e i capelli dal color castano  portati all’indietro con molto gel. Il piccolo bouquèt in mano, tutto di rose bianche, lo stringe forte in mano nell’attesa di  donarlo alla sua futura sposa.
La limousine arriva, Anna scende dall’auto accompagnata da suo padre e tutti gli invitati ammirano la sua bellezza,  Giorgio è incantato, non l’ aveva mai vista così bella e attraente.
“Amore sei stupenda” le dice porgendole il bouquet
“Grazie Giorgio” senza ricambiare il complimento.
Entrano in chiesa, il suggestivo interno stupisce i parenti, dopo che il restauro degli affreschi e delle superfici murarie e la nuova illuminazione hanno restituito intensità e colore alle immagini e ai marmi, rendendo ragione ad uno spazio misurato e sereno.
 Tanti anni fa, anche i suoi genitori si sposarono in questa splendida chiesa, ma il loro fu un matrimonio di vero amore. Fino ad oggi continuano ad amarsi come se fosse ancora il primo giorno.
La cerimonia ha inizio, e tutti gli invitati prendono posto.
La chiesa è gremita di gente, soprattutto di passanti curiosi.
Il parroco dopo una lunga e intensa cerimonia, invita i promessi sposi a tenersi per mano e pronuncia il classico rito:
“ Giorgio Perrini, vuoi tu prendere questa donna come tua sposa e promettere, davanti a Dio e questi testimoni, di essere un marito leale e fedele, di amarla e rispettarla in qualunque circostanza, di vivere con lei e di accudirla, in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel dolore, nella buona e nella cattiva sorte finche morte non vi separi.
“ Sì lo voglio”, grida ad alta voce Giorgio
“ Anna Chisanzo vuoi tu prendere quest’uomo come tuo sposo e promettere, davanti a Dio e questi testimoni, di essere per lui una moglie leale e fedele, di amarlo e rispettarlo in qualunque circostanza, di vivere con lui e di accudirlo, in ricchezza ed in povertà, nella gioia e nel dolore, nella buona e nella cattiva sorte finche morte non vi separi ?
Anna guarda Giorgio intensamente, mentre una lacrima le scende pian piano, sfiorandole il viso fino a morire nelle sue labbra. Vorrebbe tanto dire - No!-  girarsi e scappare via, come, quando  nei film d’amore,  la protagonista è innamorata dell’antagonista e l’attende davanti alla chiesa con un cavallo bianco per fuggire in paesi stranieri e vivere felici e contenti. Ma l’antagonista, in questa scena, non c’è, si trova al cottage, in attesa della protagonista che non arriverà mai.
“ANNA, rispondi!” stringendole la mano, Giorgio si spazientisce.
“…Si” dice con voce leggera e tremante.
“Anna devi dire; Sì lo voglio” suggerisce il parroco.
“ Si scusate”, prende fiato e…
“Sì, lo voglio”, a questo punto il parroco li dichiara marito e moglie. “Giorgio, potete baciare la sposa”, dice il parroco.
Un lungo bacio , intenso e appassionato, fa scaturire un energico applauso da parte degli invitati...continua

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